Proteina C Coagulativa


PROTEINA C

La Proteina C è il maggiore anticoagulante fisiologico. La sua sintesi avviene nel fegato ed è vitamina K-dipendente. È attivata dalla trombina nella proteina C attiva (APC). La forma attiva (con la proteina S come cofattore) degrada il Fattore V ed il Fattore VIII. Fa parte del gruppo elettroforetico ematico delle alfa-globuline.

Il ruolo anticoagulante della proteina C nell’uomo è stato notato per la prima volta da Saagers nel 1960 che diede alla proteina C il suo nome originario: autoprotrombina II-a. La proteina C fu quindi isolata per la prima volta da Johan Stenflo a partire da plasma bovino nel 1976, e lo stesso Stenflo determinò che l’azione era vitamina K-dipendente. Egli la rinominò proteina C in quanto essa era la terza proteina (“picco C”) eluita da una colonna cromatografica a scambio ionico DEAE-Separosio.

La deficienza da proteina C è un raro disordine genetico che predispone a trombosi venose profonde e ad aborto naturale. La terapia si avvale di farmaci anticoagulanti. Se è molto rara una deficienza di proteina C, di origine genetica, più frequente è lo sviluppo di una resistenza alla proteina C attivata, associata a tromboembolismo venoso in una percentuale di casi che potrebbe arrivare al 64%. La resistenza alla proteina C attivata (o APCR, sigla del nome inglese Activated protein C resistance) è un disordine dell’emostasi congenito (autosomico dominante) o acquisito caratterizzato da una debole risposta anticoagulante alla proteina C attivata (APC). Ciò causa un accresciuto rischio di eventi trombotici venosi, che possono dare problemi circolatori come l’embolia polmonare. Infatti, la proteina C attivata (con la proteina S come cofattore) degrada i fattori Va e VIIIa. La resistenza alla proteina C attivata è l’incapacità della proteina C di inattivare uno o entrambi i fattori attivati, V o VIII. Ciò risulta in una prolungata generazione di trombina che può condurre ad uno stato ipercoagulativo.

Codice Descrizione Confez.
 

COAGULATIVA

FO229B PROTEINA C Coagulativa 40 test
Determinazione dell’attività della proteina C nel plasma umano. La proteina C presente nel campione è innanzitutto attivata per aggiunta di uno specifico veleno di serpente (Agkistrodon contortrix). La proteina C coagulativa, inibisce il Fattore V ed il fattore VIII, che comporta un allungamento dell’aPTT test, come sopra indicato: maggiore il tempo di coagulazione maggiore la quantità di proteina C presente nel campione.

Reagenti liofili. Stabilità 7 giorni a -20°C.

Reazione a 37°C. Dispensare 50 ml di plasma carente di proteina C (R2), 100 ml di plasma citratato prediluito (diluente fornito nel kit), 25 ml di proteina C attivatore (R1), 25 ml di reagente aPTT (R4), 50 ml di calcio cloruro (R5). Standard incluso nel kit (R3).

 

CROMOGENICA

332313 PROTEINA C Coagulativa 2.5 3×25 ml
La proteina C è una proteina vitamina K dipendente,che inibisce il Fattore V ed il fattore VIII, comportando un allungamento dell’aPTT test. Il test proposto, prevede l’attivazione con Protac®, uno specifico enzima estratto dal veleno del serpente Agkistrodon C contortrix. La proteina C attivata taglia il substrato SaPC-21, rilasciando peptidi e la para-nitroanilina (pNA), che viene misurata a 405 nm. L’intensità del colore è direttamente proporzionale alla proteina C presente nel campione da dosare.

Reagenti liofili. Stabilità 3 mesi a 2-8 °C. Non congelare.

Reazione a 37°C. Dispensare 100 ml di Protac®, 25 ml di plasma citratato prediluito (soluzione fisiologica, non fornita nel kit), 100 ml di SaPC-21, 100 ml di acido acetico (non fornito nel kit). Standard NON incluso nel kit vedi ref 333212.

333212 Plasma calibrator 12×1 ml
Reagente liofilo, pronto all’uso e stabile sino alla data di scadenza. Ricostituire con 1 ml di acqua bi distillata. Stabile 8 ore a temperatura ambiente, 24 ore a 2-8°C. Non congelare.

Parametri dosabili: Fattore VIII+X, Antitrombina III, Proteina C, Proteina S, Proteina S libera, Fattore VIII, Protrombina, Fattore V, VII, IX, X, XI, XII, Fibrinogeno, Lupus anticoagulante.

 

ELISA

FO229B PROTEINA C Ag 96 test
Determinazione quantitativa della proteina C nel plasma umano. La proteina C presente nel campione si lega agli anticorpi monoclonali anti proteina C umana coattati sui pozzetti. Le piastre vengono quindi lavate per eliminare le proteine non legate e le altre molecole di plasma. Successivamente, viene introdotto in ogni pozzetto un anticorpo anti proteina C umana coniugato con perossidasi di rafano (HRP). Dopo l’incubazione, il coniugato non legato viene eliminato mediante lavaggio. L’aggiunta di un substrato a base di tetrametilbenzidina (TMB) e perossido i idrogeno (H2O2) porta allo sviluppo di una soluzione di colore blu. L’aggiunta di acido solforico (H2SO4) 0.36 N, farà virare il colore della soluzione a giallo,riducendo la TMB e bloccando la reazione, denaturando l’HRP: la misurazione della densità ottica a 405 nm è direttamente proporzionale alla quantità di proteina C presente nel campione da esaminare.

Reagenti liquidi pronti all’uso. Stabili sino alla data di scadenza.

Reazione a 37°C. Dispensazione del campione prediluito, attendere 40 minuti per la prima incubazione, lavaggio dei pozzetti, dispensazione del coniugato enzimatico, incubazione di 10 minuti, lavaggio dei pozzetti, e dispensazione del cromogeno. Dopo 10 minuti, bloccare la reazione dispensando la soluzione di arresto. Standard inclusi nel kit (3 flaconi, stesso livello). Liofilo da ricostituire con 0.5 ml di acqua bidistillata. Stabile 24 ore a 2-8°C. Non congelare.

 

IMMUNODIFFUSIONE RADIALE

GA118 PROTEINA C RID 14 test
Dosaggio della proteina C nel plasma umano in immunodiffusione radiale.

Reazione: Dispensare 5 ml di plasma citratato Attendere 24-48 ore la formazione dell’anello di precipitazione. Leggerne il diametro, e calcolare la concentrazione di proteina C grazie all’apposita scala graduata.