Acido citrico


L’acido citrico è un inibitore della cristallizzazione calcica e della crescita cristallina. Quindi, una sua diminuzione nelle urine rispetto ai valori normali può essere un fattore di rischio per la formazione di calcoli. I livelli urinari dipendono dalla dieta (proteine animali) e dall’ equilibrio acido-base; una dieta iperproteica, infatti, può provocare una diminuzione dei livelli normali di acido citrico.

Nello sperma, invece, l’acido citrico (acido citrico seminale) rappresenta un indice di funzionalità della prostata, la ghiandola maschile che produce parte dello sperma. I valori risultano aumentati in caso di infezioni della prostata e diminuiti allorché la prostata presenta malattie che bloccano il flusso dello sperma. In questo ultimo caso, prima di effettuare la diagnosi, bisogna verificare anche che il paziente abbia bassi livelli di testosterone.

Principio del test

L’acido citrico (citrato) viene trasformato in ossalacetato ed acetato della citrato-liasi (CL). In presenza di malato deidrogenasi (MDH) e di lattato deidrogenasi (LDH), l’ossalacetato ed il piruvato, prodotto di decarbossilazione dell’ossalacetato, vengono ridotti rispettivamente a L-malato e L-lattato, provocando l’ossidazione del NADH a NAD+. La formazione di NAD+ causa una diminuzione dell’assorbanza a 340 nm.

 

Tipo di analisi: end point. Lettura a 340 nm. Prediluizione del campione (diluente fornito nel kit).

Rapporto R1/Campione/R2: 40/1.2/1. Stechiometria della reazione: R1/Campione/R2: 1000/30/25 ml.

Reagente liofilo, stabile per 1 mese dopo ricostituzione se congelato a -20°C. Linearità: 24 g/l.

REF: DD11261CM Confez. 5×20 ml, 100 test